Villa Casanova Scotti–Bialetti

Villa Casanova Scotti–Bialetti

Una residenza la cui storia è rimasta nell’ombra per decenni, come un gioiello nascosto tra le pieghe del paesaggio lacustre.

Sulla nobile passeggiata di Pallanza, in quel tratto che i residenti chiamano “la promenade dei vecchi giardini”, si cela una villa la cui storia, per molti anni, è stata conosciuta solo da pochi eletti. Una dimora dell’élite piemontese, legata a figure eminenti dell’architettura, del design del paesaggio e dell’arte industriale italiana, rimasta una delle residenze più riservate del Lago Maggiore.

Oggi, a più di un secolo dalla sua nascita, essa apre la propria storia con grazia e dignità.

Tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento (circa 1900–1905), l’avvocato Antonio Casanova sceglie questo tratto del lungolago di Pallanza con precisa intenzione. Acquista un terreno precedentemente appartenuto a Enrico Rovelli, uno dei principali maestri del paesaggismo verbanese. Rovelli entrò nella storia della regione grazie alle sue collezioni di camelie e piante rare, che contribuirono a delineare una sorta di “mappa verde” del litorale.
Su questa terra, Casanova costruisce una villa elegante, dallo stile eclettico, con lesene toscane e corinzie, simmetria rigorosa e un piano rialzato rivolto verso il lago.
Fin dall’inizio, l’idea fondante della residenza fu l’unione armoniosa tra architettura e paesaggio — la sua anima originaria.

A metà del Novecento, la villa acquisisce una nuova dimensione — raffinata, culturale, quasi museale. Nel 1952, il giardino diventa oggetto del lavoro di Piero Portaluppi, uno degli architetti italiani più autorevoli del secolo, la cui mano aveva plasmato l’identità architettonica dell’élite milanese.
Gli archivi della Fondazione Portaluppi riportano: «Giardino di Villa Casanova Scotti, Verbania, 1952.»
Portaluppi trasforma il giardino in uno spazio orchestrato con maestria: diagonali tracciate tra alberi secolari, luce filtrata sotto le magnolie, linee che guidano lo sguardo verso l’acqua. Non si trattava di semplice paesaggismo — era regia dello spazio. Il giardino divenne la seconda facciata della villa, il suo specchio più raffinato.

Nel frattempo, a pochi chilometri di distanza, prende forma una delle storie industriali più importanti d’Italia. Nel 1919, Alfonso Bialetti apre a Crusinallo un laboratorio per la lavorazione dell’alluminio. Un decennio più tardi, nel 1933, crea la Moka Express — la celebre caffettiera ottagonale che portò l’Italia al primato mondiale nel design domestico. Fu il primo oggetto capace di offrire “il caffè da bar a casa” e divenne una delle icone più significative del design industriale del XX secolo, oggi esposta al MoMA e alla Triennale di Milano.

Dopo la guerra, il figlio Renato Bialetti prosegue l’eredità familiare — figura simbolica della nuova imprenditoria italiana. Introduce i primi cartelloni pubblicitari esterni della regione dedicati a un oggetto domestico — una scelta audace, innovativa e completamente inedita per l’epoca. Questo esperimento entrò nella storia come uno dei primi esempi di pubblicità stradale nel settore degli elettrodomestici, trasformando il marchio Bialetti in un’icona del marketing internazionale.

Nei documenti regionali di tutela del paesaggio, il nome Bialetti appare accanto a Casanova–Scotti, confermando il ruolo della villa come residenza di rilevanza storica. La proprietà diventa così parte della storia di un marchio conosciuto da Milano a New York.

Qui, sulle rive del lago, si incontrano tre grandi linee dell’identità italiana:
la raffinatezza intellettuale di Antonio Casanova,
la sensibilità culturale di Portaluppi,
e il genio industriale della famiglia Bialetti.

Oggi la villa è molto più di un’elegante residenza con darsena privata per lo yacht. È parte di un complesso storico ufficialmente riconosciuto, inserito nei documenti paesaggistici come “una delle proprietà più significative del litorale Suna–Pallanza”.
Una dimora con il giardino di Portaluppi.
Una dimora nata dalla tradizione paesaggistica di Rovelli.
Una dimora inscritta nella storia del design mondiale.
Una dimora sulla quale tre secoli hanno tracciato le proprie linee, come artisti su una tela unica.

Residenze così non si possono ricreare.
Si custodiscono, si tramandano — e diventano parte della propria storia.

Un Complesso Architettonico e Paesaggistico di Rilievo Internazionale

Oltre al suo valore storico, la proprietà rappresenta uno dei più grandi complessi residenziali privati del Lago Maggiore.

Superficie costruita: oltre 1.826 m²
Terreno privato: più di 24.000 m² di parco, giardini e aree boschive perfettamente curate.

La proprietà comprende sette edifici indipendenti, tra cui:
• la villa padronale, con due piani fuori terra, mansarda, attico e un ampio livello seminterrato (locali tecnici, taverna, cantine, lavanderia);
• la portineria situata all’ingresso principale;
• la casa del giardiniere, una deliziosa villetta indipendente immersa nel parco;
• la storica serra vetrata;
• un edificio adibito a uffici e autorimesse;
• strutture di servizio e corpi accessori.

La facciata principale della villa guarda a sud, realizzata in rigorosa simmetria, leggermente ammorbidita da un’ala terrazzata. I grandi saloni del piano nobile sono collegati da ampie aperture e si affacciano su una magnifica terrazza con vista sul lago, da cui una doppia scalinata conduce al parco.

Il parco secolare ospita azalee, rododendri, camelie, magnolie e aceri antichi.
Un passaggio sotterraneo collega il parco principale al giardino sul lago e alla grande darsena privata, garantendo un accesso diretto e sicuro all’acqua — un privilegio raro, condiviso solo da pochissime proprietà sul Lago Maggiore.

Campi da tennis, piscine, ristoranti, boutique, servizi medici e sportivi sono raggiungibili a piedi, offrendo un equilibrio unico tra riservatezza e comodità.

Disclaimer: le informazioni riportate sono puramente indicative e non sono in alcun modo attribuibili a obbligazioni contrattuali. Tutti i dati sono soggetti a verifica prima di ogni forma di compromesso. APE non disponibile, consegnato al contratto.

Nessuna informazione disponibile